Gabriele LongegaAll’incrocio tra ecologia e desiderio, la ricerca di Gabriele Longega si concentra sugli aspetti primitivi, esoterici e precari dei parchi e altre zone ‘di confine’ riadattate ad aree di cruising per incontri tra uomini. Attraverso installazioni site-specific, sculture e performance Gabriele esplora le relazioni incomprensibili e utopiche che si generano tra corpi e vegetazione. Il suo lavoro si inserisce in un dibattito contemporaneo che interroga alterità, ecologie queer e la costituzione di mondi imprevedibili e magici.
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Gabriele Longega (Venezia, 1986)
Nel 2018 si è laureato in Arti Visive e Studi Curatoriali a NABA, Milano, e nel 2023 ha conseguito il Master in Management delle comunicazioni e politiche culturali a IUAV, Venezia. Nel 2020 è stato parte di School of the Damned (UK) e da dicembre 2021 è parte di zolforosso, Venezia. Tra le mostre collettive recenti: Istituire un rifugio nella selva, Traffic Gallery (Bergamo, 2024), Petricore, Castello di Pagazzano (Bergamo, 2023), Colostro, Torre Massimiliana (Venezia, 2022), Mal d'Uve (Nizza Monferrato, 2022), Gothic Pastoral IV (Solo Show, 2022), the middle of nowhere, Project arts Center (Dublino, 2022) Nel 2022 la sua prima mostra personale veneziana presso aarduork. In passato invece ha presentato il suo lavoro presso Centre for Contemporary Arts di Glasgow (UK), Embassy Gallery (UK), Celine Gallery (UK), ]performancespace[ (UK), Dfbrl8r (US), Venice International Performance Art Week (IT), Performa Festival (CH), Moving Bodies Festival (IT), Viafarini (IT), CrEATurE Live Art (LT) e Stereoskop (UK). Da novembre 2022 sta curando il progetto Camminare nel fango senza lasciare tracce, ricerca e pratiche di lettura collettiva su utopia, diavolo, corpo e rivoluzione a partire dai testi di Luciano Parinetto. |